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[GNAM] Santa Lucìa ... arancini e cuccìa



On Sat, 08 Dec 2001 08:58:53 +0100, Angie® <tiusco@aruba.it> wrote:

>In sicilia per questo giorno si preparano un sacco di cose buone nevvero??

Ebbene ... sì. 

>qualcuno ha un po di ricette di quelle prelibatezze?
>arancine a Palemmo (arancini) e cuccia

Qui il problema e' grosso! ;-)) In effetti "arancina" (piccola
arancia) e' sostantivo femminile sia in italiano che in siciliano. Se
te ne mangi una non succede niente. Se ne mangi due (o piu') in
italiano sono "arancine", ma se le mangi a Palermo, poiche' il
siciliano non ha plurale femminile, sono "arancini". poi qualcuno per
incasinare ulteriormente ha tirato fuori il singolare "arancino" ...

E allora ... Santa Lucia. Leggenda vuole che, in Sicilia, dopo un
lungo periodo di carestia arrivasse un carico di frumento. Dove? Per
alcuni a Siracusa, per altri a Palermo. 
In questo giorno e' bandito l'uso di pasta e pane; per Santa Lucia "si
cuccìa" (3.a persona singolare di "cucciàri" derivato da "còcciu" cosa
piccola, chicco). Per cui si consumano pietanze a base di riso e grano
sia dolci che salate. Parliamo prima della cuccìa che anticamente era
anche un piatto salato (grano cotto con verdure), ma che ora e'
esclusivamente un piatto dolce. Tale uso non e' che sia strettamente
siciliano, lo troviamo un po' dovunque nelle regioni meridionali
(sardegna compresa); basti pensare alla "pastiera".
L'esecuzione del piatto e' molto varia: si parte da grano ammollato
per 2-3 giorni e quindi cotto in genere nel latte. Il resto poi e'
fantasia: crema di ricotta, crema di cioccolato, vin cotto, cannella,
polvere di cacao, zuccata, ciliege candite, granella di pistacchio ...
Ognuno la fa a proprio gusto.
Per quanto riguarda il riso, poiche' funge da pasto, e' d'obbligo
l'uso salato, ma nonmancaanche quello dolce.
Si consuna in timballi o sformati, infornati o fritti. 
Ma il piatto piu' comune e' l' "arancina". 
Anche qui gli usi sono tanti, ma parlero' solo di quelli di Palermo.
Si lessa il riso in acqua salata (dove si puo' mettere dello zafferano
per colorare) e si mette ad intiepidire. Durante questa fase, chi non
ha colorato l'acqua puo' farlo ora aggiungendo lo zafferano sciolto in
acqua calda o, come faccio io, aggiungendo un po' di salsa.
Nel frattempo si e' fatto un ragu' con carne macinata e piselli che
costituira' il ripieno. Intiepidita la "mappazza" di riso, si ne
prende un pugno e si mette nel palmo della mano fatto a coppa facendo
una depressione al centro dove si andra' a mettere una cucchiaiata di
ragu' e qualche pezzettino di caciocavallo. Si prende quindi altro
riso e si ricopre quello gia' in mano ottenendo una piccola palla che
si appoggia su di un piatto. Terminata questa operazione si riprendono
le arancine e si passano nell'uovo battuto e nel pangrattato e si
friggono in abbondantissimo olio CALDO (atrimenti si spaccano); se uno
ce l'ha e' preferibile la friggitrice. Non resta che mangiarle! :-bbbb
Recentemente sono state apportate alcune variazioni:
1) arancine al burro: anziche' colorare con zafferano o salsa,
mischiare con burro e riempire con mozzarella e prosciutto;
2) arancine varie: cambia solo il ripieno che puo' essere fatto con
spinaci o melanzane fatte a crema o con cio' che viene in testa.
In ultimo le arancine dolci: solo riso bollito, condimento con crema
di cioccolata+pezzetti, infarinatura e frittura; passare nello
zucchero.

--  
Ciao.
Sergio®