[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]
*regali da uno sconosciuto (ninnananna)
- Subject: *regali da uno sconosciuto (ninnananna)
- From: "Giorgio Capuani" <g.capuani@tin.it>
- Date: Wed, 7 Nov 2001 16:22:55 +0100
- Newsgroups: it.hobby.cucina
- Organization: CASPUR - Inter-University Computing Consortium
- Xref: pern.dea.icai.upco.es it.hobby.cucina:89630
I regali inattesi. Come il caldo di ottobre, che ancora qualche scintilla
rimbalza nei ricordi.
Come un messaggio da una persona sconosciuta, che pare aver sbirciato un
paio di pagine del tuo diario segreto senza che tu te ne sia nemmeno
accorto.
Alla fine del messaggio, regalo nel regalo, una canzone che mi mancava - in
tutti i sensi. Ha un suo fascino, un regalo da uno sconosciuto. Cominci a
scartarlo con i sensi tesi per ogni possibile sorpresa, potrebbe essere una
cosa che non saprai apprezzare oppure una piccola, grande rivelazione.
Comincio a scartarlo.
Camminavo vicino alle rive del fiume
nella brezza fresca
degli ultimi giorni d'inverno
e nell'aria andava una vecchia canzone
e la marea danzava correndo verso il mare.
A volte i viaggiatori si fermano stanchi
e riposano un poco
in compagnia di qualche straniero.
Chissa dove ti addormenterai stasera
e chissą come ascolterai questa canzone.
Il freddo, per quanto atteso, ti pizzica sempre. Pizzica la tua pelle, a
volte entra dentro fino a dove tu non vorresti.
Mi piacerebbe avere una ricetta per scacciarlo da ogni angolo - ne farei di
certo buon uso, e la regalerei a gente straniera. Ma non ne ho.
Forse ti stai cullando al suono di un treno,
inseguendo il ragazzo gitano
con lo zaino sotto il violino
e se sei persa
in qualche fredda terra straniera
ti mando una ninnananna
per sentirti pił vicina.
Per cullarmi, in questi ultimi giorni, quando torno tardi la sera e mi pare
che la ninnananna tardi ad arrivare o si sia persa per la via, accendo sotto
la padella bucata e mi faccio qualche caldarrosta. Un bicchiere di vino, e
pallottole brucianti per scaldare le mani; l'odore riempie la casa e sono
convinto che esca abbondantemente a spandersi per strada oltre i vetri
serrati. Forse la ninnananna potra' trovarmi seguendone la scia.
Un giorno, guidati da stelle sicure
ci ritroveremo in qualche angolo di mondo lontano,
nei bassifondi, tra i musicisti e gli sbandati
o sui sentieri dove corrono le fate.
Ma in qualche fredda straniera posso pensare ad un vecchio giorno con gente
allegra intorno al tavolo, montagne di cibo e di calore e voglia di stare
insieme. Posso giocare tra i molti ricordi e i molti avanzi, avanzi di
castagne cotte al forno - costantemente spruzzate prima di acqua e poi di
vino, avanzi di ricotta di bufala.
Mentre la mia porzione di rigatoni o di mezze penne cuociono sbuccio
quattro-cinque castagne, le sbriciolo con le mani e le metto insieme a
tre-quattro cucchiaioni di ricotta. Noce moscata, e pepe nero in abbondanza,
filo d'olio e girata vigorosa per amalgamare. Non e' gran che' come regalo
agli sconosciuti. Ma forse, aspettando di ritrovarci in qualche angolo di
mondo lontano, potra' aiutare a scacciare il freddo.
E prego qualche Dio dei viaggiatori
che tu abbia due soldi in tasca
da spendere stasera
e qualcuno nel letto
per scaldare via l'inverno
e un angelo bianco
seduto vicino alla finestra.
Le volte che sentiamo freddo, le volte che ci sentiamo soli ed impauriti,
potrebbe arrivare qualche parola inattesa, magari da uno sconosciuto. Io
queste come le ho ricevute le ho messe qui, a vostra disposizione.
Per quanto riguarda poi quel vecchio giorno, la canzone che mi ha regalato
WinMX e che ancora mi culla e' dal vivo, fine del concerto. E perfino quelle
ultime parole valgono tutte, una per una:
"Grazie a tutti, buonanotte, grazie.
Siete stati magnifici.
Alla prossima volta."
Giorgio